LE MACCHINE

UNA PREVIEW SULLE OPERE ESPOSTE

Alcune delle più spettacolari macchine che potrai trovare all’interno della mostra sono qui raccontate. Alcune appunto, non tutte! Una scelta voluta per stuzzicare l’immaginazione del visitatore che potrà perdersi nelle meravigliose stanze della galleria dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio, un luogo magico e perfettamente conservato nelle viscere di una Roma sotterranea dimenticata e spesso fuori dalla portata dei visitatori.

A 500 anni dalla sua morte, vissuto a cavallo tra il 400 e il 500, prima a Firenze alla corte De Medici poi a Milano sotto Ludovico il Moro e infine a Parigi, dove morì, Leonardo da Vinci è forse una delle più emblematiche figure dell’arte del Rinascimento.

Artista, pittore, architetto, ingegnere, scienziato, inventore… nonostante la fama, della sua carriera fiorente non ci restano che i pochi famosissimi dipinti e una manciata di sculture. Ma della sua prolifica attività di inventore ci ha lasciato testimonianza in una mole impressionante di materiali; i Codici. Appunti, schizzi, annotazioni scritti in una particolare ed ingegnosa grafia, detta “a specchio” perché leggibile sono attraverso il riflesso di uno specchio, appunto.
Perduti nel corso della storia ma ritrovati nel 19° secolo i Codici raccolgono le conoscenze scientifiche e pratiche acquisite dal genio universale: studi di anatomia, architettura, ingegneria, ottica, urbanistica; affrontati in un’epoca in cui, alcune di esse, non erano neppure sviluppate.
Nel corso dei secoli i codici sono stati raggruppati in 10 volumi e ancora oggi continuano a costituire terreno di discussione in quanto alcuni degli schizzi e progetti contenuti sembrerebbero assomigliare molto a quelli precedentemente realizzati da alcuni suoi contemporanei.
Leonardo ha infatti ripreso decine di invenzioni di ingegneri ed inventori (come del Taccola per esempio) migliorandole e riadattandole a seconda della sua ispirazione e fantasia. Perfezionando, per esempio, alcune macchine da guerra del Valturio, dà vita ad alcune delle sue macchine più celebri che gli frutteranno l’accoglienza alla corte del Moro, a Milano, come ingegnere militare.

Il suo interesse per le macchine probabilmente nasce a bottega dal Verrocchio, nella Firenze della sua giovinezza. Siamo nel 1471 quando viene assegnato al team che si occuperà di posizionare l’enorme sfera di rame sulla cupola del Duomo di Firenze. Da qui nascono le prime curiosità sulla problematica del sollevamento e del trasporto, ed è anche da qui che il giovane Leonardo si avvicina allo studio del Brunelleschi e dei suoi progetti, di 50 anni precedenti per la costruzione del Duomo stesso.

Purtroppo nessuna delle sue invenzioni è giunta a noi e non ci sono prove che queste siano state effettivamente realizzate ma rappresentano un’enorme dimostrazione di genio e fantasia di un artista di fama universale, precursore dell’ingegneria moderna e vero uomo di scienza che con le sue conoscenze pratiche ha contribuito allo studio e alla realizzazione di macchine e meccanismi che utilizziamo ancora oggi nella nostra vita quotidiana.
Uno scienziato intellettuale, che oggi con questa mostra, speriamo di omaggiare nel miglior modo possibile, attraverso la realizzazione dei progetti che un abile artigiano ha messo in opera nel corso della sua vita per dare forma alle invenzioni dell’artista.

Le macchine a grandezza umana sono quasi tutte interattive, il pubblico potrà interagire con esse e scoprirne il funzionamento, il fine e l’impiego che oggi ne facciamo.
All’interno della collezione sono comprese anche alcune riproduzioni di abbigliamenti subacquei progettati dall’artista come lo scafando e le pinne.